Fondazione Insieme Per La Vista



Nessuna differenza tra Avastin e Lucentis: il Dr Matteo Piovella, Presidente della SOI, commenta gli esiti del recente studio americano che conferma come non ci siano differenze tra Avastin e Lucentis nel trattamento della degenerazione maculare senile essudativa a un anno di terapia.

Un recente studio pubblicato su una delle più prestigiose riviste internazionali di oftalmologia (1), conferma che Avastin e Lucentis – i due più utilizzati farmaci per il trattamento della degenerazione maculare senile essudativa – hanno una efficacia equivalente nel miglioramento della vista dopo un anno di trattamento. Abbiamo chiesto un commento sui risultati di questo studio al Dott. Matteo Piovella, Presidente dalla Società Oftalmologica Italiana, poiché il Dott. Piovella è stato colui che è riuscito a far introdurre Avastin tra i farmaci dispensati dal Servizio Sanitario Nazionale ed ha così permesso a tutti i malati di degenerazione maculare senile di poter ottenere il trattamento con Avastin gratuitamente e, allo stesso tempo, ha permesso al Servizio Sanitario Nazionale di garantire la cura a tutti i pazienti grazie al costo molto inferiore di Avastin rispetto a Lucentis. PVFV: Dott. Piovella quando in Italia, grazie al suo intervento, Avastin è divenuto dispensabile dal SSN per la cura della degenerazione maculare senile, la notizia ha fatto il giro del mondo. Infatti, con questa scelta, l’Italia per una volta si è trovata all’avanguardia nella gestione sanitaria, sociale ed economica di questa complessa malattia, tanto che nel mondo oftalmologico si parla di “via italiana” al trattamento della DMS. Però, una parte degli oculisti italiani ha criticato la battaglia da lei incominciata e vinta, anche con il sostegno esterno di PVFV, perché rendeva disponibile un farmaco che non era stato specificamente studiato per questo tipo di trattamento. Ora giungono i risultati di questo studio, cosa ha da dire a riguardo? Dott. Piovella: Dopo l’inserimento di Avastin alcuni - molto motivati - oculisti italiani mi hanno accusato di essere un incosciente nel sostenere un farmaco che non era mai stato studiato per questo trattamento. In realtà, Avastin, già da alcuni anni, era il farmaco più utilizzato a livello mondiale e con le maggiori casistiche presenti in letteratura scientifica proprio nel trattamento della DMS. Anche in Italia Avastin era già il farmaco in assoluto più utilizzato solo che bisognava pagarlo e questo creava una grave ingiustizia sociale. Per questo la SOI si è adoperata per rendere gratuito l’accesso alla terapia con Avastin. La terapia con Avastin costa cento volte meno di quella con Lucentis e onestamente questa differenza di costo e’ veramente sorprendente e inspiegabile. Probabilmente una valutazione più obiettiva dei guadagni ottenuti dalla vendita di Lucentis da parte delle aziende farmaceutiche produttrici avrebbe evitato la ricerca di soluzioni alternative atte ad evitare la bancarotta del sistema sanitario nazionale. Siccome le risorse economiche non sono infinite, se si sceglie Lucentis non è possibile per il SSN sostenere il costo della terapia per tutti, infatti in alcuni paesi europei la terapia veniva erogata gratuitamente solo in particolari condizioni. Scegliendo Avastin, invece, si può riuscire a garantire il trattamento gratuito per tutti i malati. I risultati di questo studio non solo confermano l’equivalenza di efficacia tra Avastin e Lucentis ma, analizzando più attentamente i risultati, si scopre che il miglioramento della vista si ottiene in un maggior numero di soggetti in trattamento con Avastin rispetto a quelli trattati con Lucentis. Inoltre, durante un anno di trattamento, i soggetti in terapia con Avastin hanno avuto bisogno in media di 4.4 iniezioni mentre i soggetti in trattamento con Lucentis hanno avuto bisogno in media di 6.2 iniezioni. Questo significa che Avastin risulta più efficace nel mantenimento della vista e quindi deve essere somministrato meno volte rispetto a Lucentis e ciò si traduce in minori rischi correlati alla procedura chirurgica e, ovviamente, in ulteriori minori costi. PVFV: Dott. Piovella i risultati di questo studio dimostrano che la sua visione su Avastin era giusta e che grazie al suo intervento gli italiani hanno potuto avere a disposizione gratuitamente la più efficace terapia della DMS attualmente disponibile. Ma cosa ci riserva il futuro nella terapia di questa grave malattia oculare? Dott. Piovella: Siamo in attesa di avere a disposizione nuove molecole specificamente studiate per la degenerazione maculare senile essudativa, ma anche le future molecole avranno come meccanismo d’azione lo stesso meccanismo alla base del funzionamento di Avastin. Invece, i settori di ricerca che mi sembrano più innovativi e promettenti sono gli studi sulla possibilità di trapiantare cellule sane nella retina malata e l’uso di nuove sostanze antinfiammatorie. Una ulteriore innovazione probabilmente arriverà per facilitare la somministrazione di queste sostanze passando dalla iniezione intravitreale alla semplice instillazione di un collirio. Purtroppo per avere disponibili questi nuovi prodotti saranno necessari ancora alcuni anni. PVFV: Grazie Dott. Piovella, auguriamo a lei ed alla SOI di poter continuare a rappresentare un punto di riferimento per i soggetti affetti da gravi malattie oculari. Dal canto nostro Per Vedere Fatti Vedere sarà sempre a fianco della SOI per poter assistere al meglio i pazienti e le loro famiglie. 1. Intravitreal Bevacizumab and Ranibizumab for Age-Related Macular Degeneration. A Multicenter, Retrospective Study. Ophthalmology 2010 © by American Academy of Ophthalmology