Fondazione Insieme Per La Vista

CATARATTA - CHIRURGIA DELLA CATARATTA



Con l'intervento chirurgico il cristallino naturale offuscato viene rimosso dall'occhio e al suo posto, nella maggior parte dei casi, viene inserita una lente artificiale intraoculare denominata cristallino artificiale oppure IOL che permette di riprendere le normali funzioni visive.

Nel corso degli ultimi 20 anni la chirurgia della cataratta si è notevolmente evoluta, basti pensare che, mentre una volta questo tipo di intervento presupponeva il ricovero in ospedale per almeno 5 giorni e l'anestesia generale oggi, grazie all'altissima tecnologia raggiunta, questa procedura chirurgica viene effettuata ambulatorialmente, in pochi minuti, senza alcun ricovero e in anestesia topica, tramite la instillazione nell'occhio di un semplice collirio anestetico.

L'intervento intracapsulare della cataratta

Un tempo l'intervento di cataratta consisteva nella semplice asportazione del cristallino opacizzato che veniva rimosso completamente, inclusa la capsula. Per evitare il rischio che il cristallino si rompesse durante la manovra di esportazione si aspettava che la cataratta diventasse matura e dura. Dopo l'intervento quindi il paziente era costretto a utilizzare degli occhiali con lenti molto forti che gli permettevano la messa a fuoco delle immagini. Per ovvie ragioni quindi ai pazienti venivano asportati entrambi i cristallini, anche se la cataratta era presente in un solo occhio.

La chirurgia extracapsulare della cataratta

Una prima rivoluzione nella tecnica chirurgica della cataratta si è avuta grazie all'invenzione del cristallino artificiale, una lentina che viene inserita nell'occhio al posto del cristallino naturale opacizzato. Con questa tecnica si rimuove il cristallino opacizzato, lasciando però nell'occhio la capsula che servirà da base di sostegno per il cristallino artificiale. Il taglio effettuato è suturato con dei punti che vengono tolti dopo qualche settimana, durante la quale il paziente nota un leggero astigmatismo a causa della presenza dei punti. Il recupero della capacità visiva normale richiede almeno due mesi.

Grazie all'inserimento del cristallino artificiale è possibile operare solo l'occhio con la cataratta e nel post operatorio utilizzare occhiali leggeri.

Questa tecnica permette di operare le cataratte ad uno stadio medio, non eccessivamente mature o dure.

L'intervento di cataratta con la facoemulsificazione e senza sutura



La rivoluzione più significativa si è avuta grazie alla messa a punto della facoemulsificazione, una procedura chirurgica che, attraverso un apparecchio ad ultrasuoni, permette di frantumare in piccoli pezzetti il cristallino opacizzato e di aspirarli. Viene effettuata una micro incisione di alcuni millimetri attraverso la quale si inserisce una cannula che, attraverso delle vibrazioni, prima frantuma e quindi aspira il cristallino. Sempre attraverso la stessa incisione viene poi inserito il cristallino artificiale che è dapprima arrotolato, per passare attraverso la micro incisione, e quindi aperto e posizionato in modo da ripristinare perfettamente l'anatomia oculare iniziale. L'incisione è talmente piccola da non richiedere punti di sutura, agevolando in tal modo il veloce recupero della capacità visiva nel paziente.

Per poter raggiungere risultati più soddisfacenti tale tecnica richiede che la cataratta sia ad uno stadio iniziale, in modo da permettere una più facile frantumazione e rimozione dei frammenti del cristallino. Pertanto, contrariamente a quanto si diceva un tempo per la cataratta intracapsulare, si deve operare la cataratta il prima possibile.

Nella maggior parte degli interventi di cataratta viene inserita una lente monofocale con una gradazione (calcolata prima dell'intervento attraverso una serie di misurazioni) in grado di far riacquistare una buona capacità visiva da lontano, mentre si dovrà ricorrere agli occhiali per leggere.

L'intervento di cataratta del futuro: il laser a femtosecondi

Una nuova tecnica chirurgica si sta affacciando in Europa e negli USA attraverso l'uso del laser a femtosecondi, da tempo utilizzato nella chirurgia rifrattiva e nel trapianto di cornea. Grazie a questo laser viene incisa la capsula anteriore con una precisione molto maggiore rispetto al taglio effettuato manualmente. Inoltre permette di frantumare il cristallino opacizzato dalla cataratta in circa otto frammenti, anche nei casi di cataratte molto dure, utilizzando un numero di ultrasuoni inferiore, così da limitare l'irritazione nell'occhio e permettere un più rapido recupero della visione o minor rischio di complicazioni intra- operatorie.

Ci sono già alcuni produttori di questo tipo di laser che deve avere una capacità maggiore di penetrazione per poter essere utilizzato durante l'intervento di cataratta e altri sono in fase di messa a punto. Un paio hanno già avuto l'approvazione della FDA americana. Unico svantaggio è il costo molto elevato dell'apparecchiatura.